Magazine #1

Siamo tutti nella stessa barca! La nostra ispirazione per il branding e il naming di SailForward _ Rewind for good
“We are all on the same boat”, “Siamo tutti sulla stessa barca“. Così nel 2018 si leggeva sul manifesto firmato da Marina Abramovic per la 50a edizione della regata velica internazionale Barcolana. Noi la teniamo in casa fin dalla sua edizione, perché quel Manifesto, oggi come allora, è un messaggio politico forte che parla di umanità e di ambiente allo stesso tempo. E alla sua forza ci siamo ispirate anche per il branding e il naming di SailForward. Il Forward, nel simbolo e nel naming, ci dava l’idea di qualcosa che potesse avere un seguito; questo, abbinato al pay-o Rewind for Good, dal nostro punto di vista, restituisce l’idea che una vela, dismessa la sua funzione originaria, può tornare ad essere utile.
Ma a JUNKLE, abbiamo bisogno di trovare senso e non soltanto utilità, come recita il secondo punto del nostro Manifesto. Il senso nel riusare le vele è quello di una postura rispetto al proprio territorio, postura che prevede condivisione, prestito, riparazione, comunità, generando valore il più a lungo possibile.
Questo approccio virtuoso raorza la struttura della rete sociale, minimizza gli sprechi, massimizza l'uso delle risorse e riduce i rifiuti, azzerando, riducendo o, nel peggiore dei casi, procrastinando la loro carbon footprint. L’enunciato, o claim che si voglia, Siamo tutti nella stessa barca, ci rappresenta perché la questione non è quanti siamo, ma come stiamo rispetto agli spazi che abitiamo, alle risorse che utilizziamo e alle persone che ci ritroviamo accanto.
Magazine #2

SailForward e i nostri primi partner: territorio e sostenibilità per progetti virtuosi.
Un proverbio africano recita «It takes a village to raise a child»; letteralmente, "Serve un villaggio per crescere un bambino". Ma il suo significato, come tutti i proverbi, può essere ancora più profondo o complesso.
Nel nostro caso, ad esempio, potremmo dire che è servito un villaggio, inteso come una rete di persone e di relazioni sociali, per dare vita a un progetto come SailForward e immaginare il suo sviluppo nel prossimo futuro. Il territorio, le nostre coste e le persone che nel corso degli anni abbiamo incontrato (e quelle che incontreremo) sono le fondamenta su cui si sostiene questa Piattaforma.
I nostri partner
Vi raccontiamo chi abbiamo coinvolto per diventare nostro partner al lancio della Piattaforma e lo facciamo in questo articolo iniziando a presentarvi la Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZAD).
Il nostro incontro con questa realtà risale al 2023, quando in sinergia con il Laboratorio di Ecologia dell'Università di Palermo e il Sicily Marine Centre della SZAD abbiamo partecipato al progetto CapSenHAR, volto allo studio e alla salvaguardia delle nostre spiagge e dei nostri mari, ecosistemi fragilissimi colpiti duramente dal proliferare dei rifiuti marini e delle ondate di calore.
Grazie alla ricerca oggi abbiamo gli strumenti per poter riconoscere questi fenomeni seguendo le tracce che lasciano in terra e in mare, fino a risalire alle cause delle principali minacce che corrono gli habitat naturali e la loro biodiversità. Il nostro compito è stato quello di verificare e quindi realizzare il prototipo di un kit destinato alla raccolta e all'analisi delle microplastiche presenti nelle nostre spiagge.
Abbiamo raccolto la sfida, rendendoci conto che si trattava di un progetto nel quale JUNKLE si identifica, tanto per i valori che lo ispirano che per la metodologia operativa.
Il kit per le microplastiche
L'obiettivo era di creare un prodotto riducendo il più possibile l'impatto ambientale e per questo motivo abbiamo lavorato in full upcycling utilizzando dacron e nylon da vele usate (recuperate da JUNKLE), il tessuto delle sacche in cui erano contenuti, le fettucce delle vele di grandi spinnaker recuperate e gli scarti di cotone resistente per esterni. Per rendere il kit resistente alla salsedine, abbiamo impiegato una rete in acciaio inossidabile con fori di 1 mm e dei bastoni in alluminio da infilare nel cestino per muoverlo avanti e indietro; nel kit abbiamo inserito anche alcuni delimitatori dello spazio da montare in spiaggia per campionare le microplastiche presenti in una specifica porzione di spiaggia. Il tutto era accompagnato da una scheda su cui inserire i dati raccolti.
P.S. Il progetto prevedeva anche la creazione di una piattaforma per la raccolta delle Reti dismesse dai pescatori e perse nel mare, ed è proprio lì che abbiamo cominciato a ispirarci per la nostra Piattaforma. Se avete da segnalare una rete persa, ecco il link https://retiperse.it/
Magazine #3

MALTA SAIL FACTORY la prima veleria ad avviare un percorso di Upcycling in rete nel Mediterraneo
Malta sail Factory è una veleria coraggiosa che ci ha contattato per cominciare a collaborare poco tempo fa, e a cui abbiamo proposto sin da subito di entrare come partner in SailForward. Perchè coraggiosi? Perchè hanno deciso di lanciare una campagna di rottamazione delle vele usate. Questo modo di promuoversi a noi piace molto: attiva infatti i canali dell’economia circolare che servono a rendere più sostenibile le nuove produzioni. Le vele rottamate non saranno conferite in discarica, eccetto che per quelle inutilizzabili. I natanti e gli armatori saranno invogliati a tirare fuori da cambuse, magazzini e garage le vele che occupano spazio sugli scaali e che aspettano soltanto di essere ridestinate. Oltre a questo la veleria è presente nei territori in cui opera connettendosi con le aggregazioni sportive: all’inizio dello scorso maggio (2025), nell’ambito del supporto alla comunità velica e dei giovani atleti, la veleria ha donato alla scuola vela del Royal Malta Yacht Club, 8 vele optimist, e contestualmente ha ritirato le loro vecchie vele, rimaste inutilizzate per molto tempo nei magazzini. Queste saranno destinate ad attività di riciclo e upcycling. Da un’analisi di mercato del 2023 emerge che la produzione mondiale delle vele è in crescita, seguendo il trend dell’aumento di produzione di imbarcazioni e della diusione degli sport velici in mercati dove prima erano assenti. Un trend in positivo ormai da anni che tuttavia pone delle criticità dal punto di vista ambientale. Non esiste ancora un processo industriale di riciclaggio delle vele che sia sostenibile da un punto di vista economico (una realtà sperimentale che ci prova è Extrico!). Le vele sono prodotti multi materiale, e ancora non è stato messo in campo un sistema di produzione che preveda un ciclo-vita circolare e di riciclo: è una questione che pian piano coinvolgerà tutte le produzioni su larga scala, e confidiamo che nell’arco di pochissimi decenni si produrrà diversamente anche nell’ambito velico. Cosa si può fare? E come? Sicuramente non da soli, e non caricando l’aumento di produzione interamente sui territori e sull’ambiente. Ecco quindi che iniziative come quelle di Malta Sail Factory restituiscono una prima e immediata risposta che procrastina il problema ambientale, almeno per quel tempo che sarà necessario a uno sviluppo tecnologico ed economico adeguato. D’altronde, per i veri marinai, "a mare non si butta niente!"
